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In sala operatoria a fianco al figlio
Cita da Antongiorgia Commare su 26/05/2016, 0:18Ogni volta che mio figlio è entrato in sala operatoria ha avuto negli ultimi 4-5 anni la possibilità di essere accompagnato da me o dal suo papà. E' questo, a mio parere e a mio "sentire", una cosa molto importante per addolcire alcuni momenti e alcune procedure pre-anestesia che il bambino affronterebbe con più timore e più agitazione se entrasse "da solo" e non accompagnato dal genitore. Il bambino si sente sicuramente più tranquillo e più protetto. La mamma o il papà vivono con maggiore tranquillità quella sorta di "consegna" del proprio figlio a chi lo opererà. Ciò che accade a noi genitori una volta usciti da quella stanza operatoria, quando ci giriamo dall'altra parte e ci dirigiamo verso l'uscita dal comparto operatorio, è di certo una sensazione comune per tutti noi e contiene tante sfumature. Potremmo provare a condividerla...
Ogni volta che mio figlio è entrato in sala operatoria ha avuto negli ultimi 4-5 anni la possibilità di essere accompagnato da me o dal suo papà. E' questo, a mio parere e a mio "sentire", una cosa molto importante per addolcire alcuni momenti e alcune procedure pre-anestesia che il bambino affronterebbe con più timore e più agitazione se entrasse "da solo" e non accompagnato dal genitore. Il bambino si sente sicuramente più tranquillo e più protetto. La mamma o il papà vivono con maggiore tranquillità quella sorta di "consegna" del proprio figlio a chi lo opererà. Ciò che accade a noi genitori una volta usciti da quella stanza operatoria, quando ci giriamo dall'altra parte e ci dirigiamo verso l'uscita dal comparto operatorio, è di certo una sensazione comune per tutti noi e contiene tante sfumature. Potremmo provare a condividerla...
Cita da Catia Filippo su 26/05/2016, 11:07Si....è proprio così....essere al fianco del proprio figlio in sala operatoria è di fondamentale importanza in primis per il bimbo che si sentirà meno solo e piu'protetto e poi per i genitori che avrebbero la possibilità di coccolarlo e rassicurarlo prima di affrontare un' altra battaglia.....
Si....è proprio così....essere al fianco del proprio figlio in sala operatoria è di fondamentale importanza in primis per il bimbo che si sentirà meno solo e piu'protetto e poi per i genitori che avrebbero la possibilità di coccolarlo e rassicurarlo prima di affrontare un' altra battaglia.....
Cita da Laura su 18/05/2017, 19:53Ora che ci sono passata per la prima volta, posso condividere anche io questa sensazione... Gabriel aveva 15 mesi e mezzo quando ha fatto questo suo primo intervento chirurgico.... sono entrata in sala operatoria col mio bambino in braccio e, boh, è come se solo lì avessi veramente realizzato quello che di lì a poco sarebbe accaduto... lui poi oltre ad essere piccolo, è anche molto vivace quindi chiaramente non è certo stato fermo durante l'anestesia con la mascherina... anzi... Per me confesso che sono stati secondi interminabili, vedere che aveva sempre meno "forza" per dimenarsi al fatto che lo bloccavamo in 5, e alla mascherina in faccia che non voleva... Sul momento mi sono fatta forza, ma poi sono uscita da lì e sono scoppiata a piangere... Ammetto che finché non ho visto come reagiva al decorso post operatorio nella mia testa è balenata più volte l'idea che avevo sbagliato a scegliere di farlo operare, perché mi era sembrato di "violentarlo" a fargli subire senza poter scegliere altrimenti quella anestesia, quella operazione.... Poi per fortuna con la sua tenacia mi ha fatto ricredere... mi ha fatto capire che lui è un tipo che barcolla ma non molla, anche in questi casi... È lui la vera forza. E sicuramente, anche se quei minuti sono duri anche per noi genitori, sarebbe molto peggio "consegnarlo" a qualcuno senza sapere come si sentirà prima di addormentarsi. Quello che mi è mancato è potergli stare vicino al momento del risveglio. Lo sentivamo piangere da fuori la porta e ti senti impotente finché non te lo portano fuori. Ringrazio il dott. Zama che appena uscito ci ha detto che era andato tutto ok e ci ha spiegato quello che aveva fatto nel corso dell'operazione. Ha reso il sentirlo piangere meno "pesante" perché sapevamo che nonostante tutto era andato tutto bene
Laura
Ora che ci sono passata per la prima volta, posso condividere anche io questa sensazione... Gabriel aveva 15 mesi e mezzo quando ha fatto questo suo primo intervento chirurgico.... sono entrata in sala operatoria col mio bambino in braccio e, boh, è come se solo lì avessi veramente realizzato quello che di lì a poco sarebbe accaduto... lui poi oltre ad essere piccolo, è anche molto vivace quindi chiaramente non è certo stato fermo durante l'anestesia con la mascherina... anzi... Per me confesso che sono stati secondi interminabili, vedere che aveva sempre meno "forza" per dimenarsi al fatto che lo bloccavamo in 5, e alla mascherina in faccia che non voleva... Sul momento mi sono fatta forza, ma poi sono uscita da lì e sono scoppiata a piangere... Ammetto che finché non ho visto come reagiva al decorso post operatorio nella mia testa è balenata più volte l'idea che avevo sbagliato a scegliere di farlo operare, perché mi era sembrato di "violentarlo" a fargli subire senza poter scegliere altrimenti quella anestesia, quella operazione.... Poi per fortuna con la sua tenacia mi ha fatto ricredere... mi ha fatto capire che lui è un tipo che barcolla ma non molla, anche in questi casi... È lui la vera forza. E sicuramente, anche se quei minuti sono duri anche per noi genitori, sarebbe molto peggio "consegnarlo" a qualcuno senza sapere come si sentirà prima di addormentarsi. Quello che mi è mancato è potergli stare vicino al momento del risveglio. Lo sentivamo piangere da fuori la porta e ti senti impotente finché non te lo portano fuori. Ringrazio il dott. Zama che appena uscito ci ha detto che era andato tutto ok e ci ha spiegato quello che aveva fatto nel corso dell'operazione. Ha reso il sentirlo piangere meno "pesante" perché sapevamo che nonostante tutto era andato tutto bene
Laura